Con delibera del 15 settembre 2023, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vallo della Lucania ha istituito il Concorso Letterario “Letteratura e Diritto”, dedicando la prima edizione all’Avv. Francesco Bellucci, compianto Presidente del COA di Vallo della Lucania. Il concorso è aperto a tutti gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori del circondario del Tribunale di Vallo della Lucania.
La traccia individuata per la prima edizione è la seguente:
“Mentre nel Cilento si piange lo spopolamento e la fuga dei giovani, a Napoli c’è una tale massa di ragazzi allo sbando che eccede, di molto, anche i “fabbisogni” di manovalanza minorile della camorra. Sono sorte così bande di giovanissimi, composte ciascuna più o meno di una decina di componenti, denominate “paranzelle”, le quali, laddove manca il controllo camorristico del territorio, divengono spavalde, non hanno paura di niente e di nessuno e spesso cercano lo scontro! Questo è quello che è successo in Piazza Municipio, a Napoli, nella notte fra il 30 e il 31 agosto: il giovane musicista Giovanbattista Cutolo, ventiquattrenne, non è stato ucciso “nonostante” fosse un bravo ragazzo, ma proprio perché “era” un bravo ragazzo, senza una ragione (ammesso che vi sia una ragione per un omicidio), senza un pretesto, per sola violenza, estrema, radicale, immediata! Quando si è reso conto di aver a che fare con una comitiva di C.d. bravi ragazzi, inoffensivi, il sedicenne, che girava con la pistola, sicuro di non aver nulla da temere dal gruppo dei “bravi ragazzi”, ha sparato! Il minore, reo confesso, aveva già precedenti per tentato omicidio, ma non era punibile poiché aveva commesso il reato quando aveva meno di quattordici anni e non era imputabile.
Alla luce di questo episodio, il candidato, muovendo anche dalle differenti esperienze del contesto in cui vive, si interroghi sui seguenti temi: è necessario estendere la punibilità ai giovani infra quattordicenni? A quale età si acquisisce consapevolezza di ciò che è lecito e di ciò che non lo è? La pena da applicare ai minori di 14 anni è una risposta giusta/adeguata“.
Ai partecipanti è richiesta l’elaborazione di un testo letterario originale in forma di lettera al Ministro della Giustizia, che interpreti, secondo la sensibilità individuale, il tema individuato, rapportandolo con riflessioni sui valori civici di legalità e giustizia sociale e con possibili riferimenti al contesto sociale e politico attuale.
Il giudizio sugli elaborati sarà espresso da una commissione presieduta dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Valto della Lucania e composta dai seguenti membri: Prof. Francesca Gallo, Avv. Prof. Iolanda Molinaro, Avv. Prof. Antonio Calicchio, Avv. Giovanni Laurito, Prof. Anella Infante. Presidente Onorario della Commissione è il Prof. Vincenzo Maiello, Ordinario di Diritto Penale presso l’Università Federico Il di Napoli.
Il giudizio della commissione è insindacabile e inappellabile.
All’atto dell’insediamento, la commissione indicherà i criteri per la valutazione degli elaborati, tra cui la correttezza dell’esposizione, la coerenza logica, l’aderenza al tema, lo stile, dando priorità alla originalità del lavoro. Quindi, saranno scelti i migliori tre elaborati che saranno così premiati: euro 500,00 al primo classificato, 300,00 al secondo e 200,00 al terzo. A tutti i concorrenti sarà rilasciato attestato di merito.
La premiazione, alla presenza delle Autorità, si terrà presso l’aula G. Sofia del Tribunale di Vallo della Lucania il giorno 12.12.2023* , ore 10:00 e seguenti nel corso di un evento conclusivo aperto al pubblico che sarà organizzato a cura del COA (nel corso della manifestazione, saranno assegnati altri due premi istituiti dal COA: il giovane avvocato che ha superato l’esame di abilitazione 2022/2023 con il punteggio più alto riceverà il premio intitolato all’ Avv. Silverio Marchetti – gli avvocati con 50/60 anni di iscrizione all’Albo riceveranno il premio intitolato all’ Avv. Giovanni Farzati).
I partecipanti dovranno trasmettere i propri elaborati alla segreteria della scuola di appartenenza entro e non oltre il 15.11.2023 in un plico chiuso, completamente anonimo, al cui interno dovranno essere inserite due buste: la prima recante solo la dicitura “anagrafica”, conterrà al suo interno nome cognome, data di nascita e scuola di appartenenza; la seconda recante all’esterno esclusivamente la dicitura “elaborato”, dovrà contenere l’elaborato dattiloscritto completamente anonimo e primo di altri segni di riconoscimento.
Gli elaborati pervenuti, a prescindere dalla premiazione, non verranno restituiti, il COA si riserva il diritto/facoltà, di pubblicarli e, comunque, divulgarli, qualora ritenuto, e facendone anche oggetto di future borse di studio, senza nulla corrispondere.
“La decisione di istituire” – spiega il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vallo della Lucania, l’avv. Domenicantonio D’Alessandro – “un concorso letterario nasce dalla consapevolezza dell’utilità, oggi più che mai, di stimolare tra i giovani la riflessione ed il confronto sulla Giustizia e sui temi ad essa connessi. Nell’era digitale, caratterizzata dall’utilizzo compulsivo di Internet, sembra non esserci più spazio per la riflessione e per il ragionamento fondato su argomenti. “Argomentazioni e giustificazioni — scrive nel noto saggio dal titolo “Il Regime dell’informazione” il filosofo coreano Byung-Chul Han – non possono essere veicolate da tweet o da meme. La coerenza logica che contrassegna il discorso è estranea ai media virali”.
Il tema scelto per la prima edizione é quello della responsabilità penale degli infraquattordicenni, tristemente portato alla ribalta della cronaca dal fenomeno delle cd. baby gang. Com’è noto, l’art. 97 c.p. stabilisce che «non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni», il che significa che non può essere processato, né tanto meno condannato.
Recenti fatti di cronaca nera, che hanno avuto come protagonisti minori degli anni quattordici, hanno riaperto il dibattito sull’abbassamento a dodici anni della soglia della punibilità, per cui chiediamo ai partecipanti di esprimere il loro punto di vista al riguardo e più in generale sul rispetto delle regole, indicando le possibili soluzioni in una immaginaria lettera indirizzata al Ministro della Giustizia. Come cittadini e avvocati abbiamo il dovere di diffondere la cultura dei valori civili: sebbene resista in molti la convinzione contraria, l’avvocato non è un azzecca garbugli, né è uno spregiudicato, o un arruffone, o un professionista comunque e sempre inaffidabile, sventuratamente insostituibile nel sistema giudiziario (che questa sia l’errata percezione dei più è stato annotato da Ettore Randazzo nel celebre saggio “L’Avvocato e la verità”), ma il “guardiano” dei principi fondamentali della civiltà giuridica. Egli non è alla ricerca del cavillo affinché la menzogna oscuri la verità, ma “garantisce con la sua presenza che il processo si svolga secondo le regole, affinché il giudice addivenga ad una decisione che sia giusta ed aderente alle risultanze processuali”. E’ un mestiere tanto duro quanto esaltante, specie per chi ha la fortuna di iniziare il suo percorso formativo con un dominus disposto a trasferire il suo sapere e soprattutto la sua esperienza, di studio e di vita.
Per questo motivo, abbiamo deciso di intitolare la prima edizione ad una figura molto cara a tutto il foro, l’Avv. Francesco Bellucci, ricordandone oltre alle doti giuridiche la sua particolare sensibilità e la sua incondizionata disponibilità all’ascolto di quanti, praticanti e avvocati, specialmente giovani, gli si avvicinavano per un consiglio o anche soltanto per ricevere conforto dopo una nottata insonne, magari a causa di un atroce dubbio di procedura o peggio ancora di un conflitto interiore. Infine, un auspicio; in un’epoca in cui il futuro sembra una minaccia piuttosto che una promessa (parafrasando il pensiero del filosofo Miguel Benasayag), ci piace pensare che la partecipazione a questo concorso possa dischiudere ai giovani del circondario le porte del Tribunale, indirizzandoli verso gli studi giuridici e perché no verso la professione di avvocato, che è la professione della libertà e del coraggio. Grazie a tutti i dirigenti scolastici e ai docenti per la disponibilità, ai membri della commissione ed al Presidente Onorario senza i quali questa iniziativa non sarebbe stata possibile”. (comunicato stampa)