Conti sempre più in rosso per il Comune di Vallo della Lucania.
È stato reso noto nelle scorse ore il dispositivo della sentenza del Tar Campania – sez Salerno, con il quale il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha respinto il ricorso del Comune di Vallo della Lucania contro la decisione della Regione Campania la quale ha disconosciuto un cospicuo cofinanziamento di circa 580mila euro.
Nello specifico le somme ambite dal Comune sono afferenti a una richiesta di cofinanziamento di opere di miglioramento urbano richiesto ai sensi della legge Regionale 51 del 1978 con la quale la Regione si impegna a compartecipare alla spese di finanziamento di opere pubbliche promosse e realizzate da Province, Comuni, Comunità Montane o da aziende pubbliche.
Le opere del Comune di Vallo soggette a cofinanziamento
Nello specifico il comune vallese aveva chiesto a palazzo Santa Lucia il cofinanziamento di opere pubbliche per un valore di 950mila euro ai quali si aggiungono ulteriori 790mila euro circa di interessi per un totale di 1,7 milioni di euro.
La cifra già in ammortamento da alcuni anni è occorsa al Comune per il finanziare diverse opere tra le quali la manutenzione straordianria degli immobili del Comune, il parcheggio di via Valenzani, l’ampliamento di Via Madonna del Rosario, 55 mila euro per la manutenzione straordinaria dei bagni pubblici siti al Cafasso, 150 mila euro per la sistemazione di Piazza dei Martiri e ulteriori 150 mila euro per la sistemazione di Via Loreto e Via Sterza.
Tuttavia stando a quanto riportato dalla sentenza e dalla documentazione prodotta, l’Ente avrebbe provveduto alla produzione della rendicontazione prescritta, oltre il termine perentorio previsto dalla legge.
Inoltre in alcuni casi i lavori eseguiti in virtù del cofinanziamento regionale sarebbero stati eseguiti in violazione degli obblighi di destinazione del 30% dei fondi all’esecuzione di opere atte a contenere l’inquinamento luminoso ed il consumo energetico, nonché il violazione del vincolo di destinazione per la messa in sicurezza degli impianti di pubblica illuminazione già esistenti.
Mancato cofinanziamento anche per altre opere
Non solo, l’ente, difeso dagli Avvocati Ermanno Rizzo e Lorenzo Lentini avrebbero chiesto al tar di rimuovere gli effetti dei decreti regionali con i quali venivano respinte le pratiche di cofinanziamnto di altri importanti opere realizzate negli scorsi anni a Vallo, ed in particolare i miglioramenti per la mobilità della frazione Massa, 121mila euro, i lavori di normalizzazione e sistemazione degli impianti fognari in località Cerzito e Piana Pazzina – Montisani entrambi di pari importo pari a 380 mila euro.
Relativamente a quest’ultimi dalla documentazione prodotta non si evince l’avvenuta trasmissione della documentazione nel termine perentorio fisato al 23 luglio 2009. Cioè in sostanza chi doveva inviare la documentazione alla Regione non lo ha fatto o non lo ha fatto nei tempi indicati.
Oltre il danno anche la beffa, il Comune è stato condannato al pagamento delle spese processuali per Euro 3.000 che si aggiungono ai 580k del mancato cofinanziamento della regione e ovviamente alle parcelle degli avvocati.
Indagini interne sulla responsabilità? Il Comune di Vallo fa acqua da tutte le parti
Di chi sia stata materialmente la responsabilità del mancato inoltro della documentazione è tutto da vedere, resta intanto in bilancio in segno “meno” e cifre di colore sempre più profondo rosso.
Ma in tutto questo ci chiediamo se ora basterà la forza bruta della minoranza dei Gruppi PD e M5S a sorreggere i bilanci comunali per fermare il mancato crollo del palazzo di città, già gravato dalla perdita di 3,3 milioni di disavanzo annunciati lo scorso 10 settembre 2020.
Qui di seguito riportiamo la notizia battuta dal quotidiano “la Città di Salerno” dell’8 settembre 2017, con la quale il Comune annunciava di adire al TAR Campania – sez. Salerno, contro il decreto della Regione Campania:
https://www.lacittadisalerno.it/cronaca/vallo-porta-la-regione-in-tribunale-1.1702313